Il ruolo degli artigiani nel carnevale Paternese
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di Pippo Virgillito
Nella storia del Carnevale paternese va inserito, con dovuto rilievo, il ruolo importante degli artigiani della carta pesta e del fiore che, dopo il secondo conflitto mondiale, hanno creato carri allegorici e macchine infiorate riscuotendo ampi successi nella loro città, nei paesi viciniori ed anche a Taormina.
Ricordiamo tra i tanti costruttori di artistici carri allegorici: Nino Caliò (1923-1985) Liberato Castro, Giuseppe D'Ignoti, Giuseppe Chiantello, Santo Fallica (1907-1979), Pasqualino e Giuseppe Naso, Giovanni Verna, Pietro Russo...
Ricordiamo, altresì, i maestri nell'arte del fiore: Asero, Meci, Abate...
Negli anni sessanta anche il maestro ceramista Barbaro Messina, insieme ad altri artigiani che operavano nella sua bottega (Le Nid) in Paternò, con alcuni pittori, quali Carmelo Navarria, Alfredo Zagami..., con raffinato senso artistico, creava carri allegorici grotteschi, che tanto successo hanno riscontrato da parte dei cittadini e dei forestieri.
La citazione di Barbaro Messina nasce dalla esigenza di mettere in luce le novità realizzate con tecnica e ricchezza di colori sì da potere accostare il Carnevale di Paternò a quello di Viareggio.
Anche nella rappresentazione delle tematiche il Messina riusciva a dare spunti di osservazione del bello e messaggi di interesse sociale.
Lo sforzo del maestro Messina ha sempre mirato ad un nobile principio: incrementare il turismo a Paternò attraverso la realizzazione di manifestazioni carnevalesche, presentando qualità di progetti aventi tutti le prerogative per un grande richiamo di forestieri.
Non solo ma dagli inizi del 1980 ha preso l'iniziativa di formare a Paternò una scuola di arte e di artigianato che suscitasse l'interessamento e l'ammirazione di coloro che amano le discipline artistiche.
Lo scopo della "Scuolarte città di Paternò" era quello di fare frequentare i ragazzi delle scuole dell'obbligo di Paternò e dei centri viciniori per formare un focolaio di futuri artisti al fine di proseguire nelle nobili tradizioni artigiane cittadine (ad esempio la cartapesta, quasi scomparsa dopo la morte del maestro Giacinto Gioco; l'arte del restauro dopo la scomparsa di don Alessandro Librizzi; la pittura dopo la scomparsa del pittore Salvatore Palumbo; la scultura dopo la scomparsa dello scultore Alfio Fallica).
La preziosa opera di formazione professionale nella cartapesta e gruppi in maschera è stata coadiuvata da Adamo Impallomeni (1939-1989), da Giusy Spampinato, dal maestro ferraio Vito Fiorenza, da G. Gulisano, Santo Patania...
Per alcuni anni i giovani della "Scuolarte città di Paternò" hanno fatto rivivere le antiche tradizioni del Carnevale, realizzando tutte le maschere, in cartapesta, ivi compreso il carro allegorico che nel 1984 ottenne il primo premio.
Quell'anno i giovani della "Scuolarte città di Paternò" hanno contribuito alla rinascita del più allegro Carnevale di Sicilia, perché credevano nel lavoro di ripresa della cartapesta e nella collaborazione degli Enti deputati alla valorizzazione della festa più spensierata, più allegra, più divertente, della nostra città...
Pippo Virgillito