Il carnevale di Santo Fallica

Santo Fallica,premiato costruttore di carri carnavaleschi

di Barbarino Conti

Nato a Paternò il 30 dicembre 1907 da Antonino e da Asero Consolata, sposò Musumarra Domenica il 29 novembre 1947. Abitava in Via Boccaccio 47. Praticava la magìa e dal popolo era detto rispettosamente Don Santu u Ma(g)àru, mago delle maschere. Al Kursaal Impallomeni faceva il trasformista imitatore di vari personaggi. Morì a Paternò il 13-1-1979 per leucemia, edema polmonare e arresto cardiaco. Appaltatore di opere pubbliche: restauri di chiese, sistemazione di strade. Costruì per vari anni artistici e premiati carri allegorici di Carnevale, in gara con Nino Caliò e con altri artigiani-artisti della carta pesta. A Ragalna il comm. Santo Fallica mise la sua Villa “Tre Giare” a disposizione delle Compagnie Teatrali.

Fu un grande animatore della festa di Carnevale a Paternò prima e dopo la 2.a Guerra Mondiale.

Un giorno un uomo che soffriva di pervicace insonnia si presentò a Don Santu Fàllica, per chiedergli qualche medicina e per farsi guarire. Al suo paziente Santo disse: “Ti curerò e ti guarirò io. Eccoti una bottiglia di acqua medicale della mia sorgiva. Devi andare a piedi di mattina per devozione e con fede da Paternò a Centuripe. Ivi toccherai la porta della Chiesa principale e ti farai 3 segni di Croce. Mangerai pane e cacio. Per la strada (3 ore di cammino a piedi all’andata e 3 ore al ritorno) berrai 3 sorsi di questa acqua che risuscita i morti e che io ti affido e dirai nella tua mente 7 Ave Maria all’andare e 7 Pater Noster al ritorno. A sera ti metterai a letto. Cadrai dal sonno e dormirai meglio di un Re o di un Papa. Per la tua malattia non avrai bisogno né di medici né di speziali. Quest’acqua e un segno di Croce davanti alla Chiesa di Centòrbi faranno miracoli. La cura totale dura 7 giorni. Ma prima di 7 giorni e 7 notti tu sarai guarito, ti fuggirà dalla testa l’insonnia e tu e tua madre verrete a ringraziarmi…”. La profezia si avverò in pieno. Infatti, quando a sera il figlio di Cicciu l’Orbu ritornava da Centuripe dopo più di 40 Km percorsi a piedi con la bottiglia dell’acqua santa vuota, avendo appena mangiato una scodella di minestra calda, 3 uova e 4 olive con il pane, si addormentava quasi vestito sul suo letto ripieno di foglie secche di granoturco. E dormiva a sonno pieno, lungo e profondo tutta la notte, meglio di un Barone. Al mattino del terzo giorno, prima di partire e di farsi dare la nuova acqua miracolosa e sonnifera, felice per il sonno recuperato e per l’insonnia sparita, volle regalare al suo benefattore 2 conigli saittùna. Don Santo accettò e gli disse: “Ormai sei perfettamente guarito. Non occorre più che tu vada a piedi a Centòrbi. Vai a lavorare nei giardini. Se vuoi, potrai venire nel mio cantiere. Quest’anno faremo il più bello e fantastico carro di Carnevale. Voglio vincere il primo premio!” E si avverò anche questa magica profezia. Il martedì di Carnevale la giuria assegnò il I premio al carro carnevalesco di Fallica. I lavoranti e gli amici festanti e felici sollevarono sulle loro spalle don Santo in segno di trionfo e di ovazione. 

E per molti metri in Piazza Indipendenza e in Via Vittorio Emanuele lo portarono quasi in processione. Da pochi anni era finita la guerra e al mio Paese si svolgeva in pace il più gaio e divertente Carnevale della Sicilia.

 

Barbarino Conti, Il carrista Santo Fallica e altri personaggi: La Gazzetta dell’Etna 13.2.1993 p. 4.

 
WordPress Video Lightbox